Principato di Jersika

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Principato di Jersika
Principato di Jersika - Localizzazione
Principato di Jersika - Localizzazione
Mappa del principato di Jersika e la variazione approssimativa dei confini durante la sua esistenza
Dati amministrativi
Lingue parlateletgallo arcaico
CapitaleJersika
Politica
Forma di StatoPrincipato
NascitaPrima dell'anno 1000
Fine1237
CausaConquista dei crociati
Territorio e popolazione
Bacino geograficoLetgallia
Religione e società
Religioni preminentiortodossia, paganesimo
Evoluzione storica
Succeduto daArcidiocesi di Riga
Ordine di Livonia
Ora parte diLettonia (bandiera) Lettonia
Bielorussia (bandiera) Bielorussia
Russia (bandiera) Russia

Il principato di Jersika (in latino Gerzika, terra Lettia; in tedesco Gerzika, Zargrad; in russo Ерсика, Герцике?, Ersika, Gercike e noto anche come Лотыголa, Lotygola) era un principato basso-medievale situato nelle odierne regioni orientali della Lettonia e uno dei maggiori protostati della Lettonia prima delle conquiste tedesche.[1] La capitale del principato era situata su una fortezza di collina a 170 km a sud-est di Riga e 30 ad ovest di Daugavpils.[2]

Jersika fu fondata nel X secolo come avamposto del principato di Polack sulla vecchia "via variago-greca". Fu governato da principi cristiani ortodossi del ramo della dinastia rjurikide letgallo-polachiano.

Nel 1209 Visvaldis, il principe di Jersika, fu sconfitto dal vescovo Alberto di Riga e dai Cavalieri portaspada:[3] sua moglie lituana fu fatta prigioniera e lui fu costretto a consegnare il suo regno ad Alberto, il quale lo assimilò ai territori posseduti già dal vescovato di Riga. In cambio, Visvaldis ne ricevette solo una parte a titolo di feudo. Le terre di Autīne e Cesvaine erano andate perdute, ma preservò il comando su Jersika, Mākoņkalns e Naujiene. La carta feudale di Visvaldis è il più antico documento del suo genere sopravvissuto in Lettonia: in essa, Visvaldis è chiamato "re di Jersika" ("Vissewalde, rex de Gercike", in un altro documento anche "Wiscewolodus rex de Berzika").[4]

Nel 1211 la parte di Jersika controllata da Alberto, conosciuta come "Lettia" ("terra, quae Lettia dicitur") fu divisa tra il vescovato di Riga e l'ordine cavalleresco.[5] Nel 1212 Polack cedette i suoi diritti tributari su Jersika a favore del vescovo Alberto. Due anni dopo i tedeschi attaccarono il castello di Jersika e lo saccheggiarono (citato in fonti scritte già nel 1203).[6] La famiglia balto-tedesca degli Uexküll riporta il matrimonio di Conrad Uexküll con la figlia di Visvaldis.

Dopo la morte di Visvaldis nel 1239 il suo feudo passò all'Ordine di Livonia.[7] L'acquisizione del feudo fu suggellata dalla cosiddetta donatio Wiscewolodi.[8] Il territorio fu oggetto di contesa a lungo con i sovrani di Lituania e di Novgorod, che cercarono periodicamente di conquistare il territorio.[1][5]

  1. ^ a b (EN) Tomasz Kamusella; Motoki Nomachi; Catherine Gibson, The Palgrave Handbook of Slavic Languages, Identities and Borders, Springer, 2016, ISBN 978-11-37-34839-5, p. 59.
  2. ^ (EN) Demetrius Kiminas, The Ecumenical Patriarchate, Wildside Press LLC, 2009, ISBN 978-14-34-45876-6, p. 155.
  3. ^ (EN) Alan V. Murray, The Crusades: An Encyclopedia (vol. 4), ABC-CLIO, 2006, p. 1053.
  4. ^ (EN) Erik Kooper, Cronache di Enrico di Livonia, BRILL, 2009, ISBN 978-90-42-02675-9, p. 253.
  5. ^ a b La conquista di Jersika, altervista.org, link verificato il 14 giugno 2020.
  6. ^ (EN) Vēstures institūts, Latvijas vēstures institūta žurnāls, Latvijas vēstures institūta izdevums, 2003, p. 21.
  7. ^ (EN) Jonathan Howard, The Crusades: A History of One of the Most Epic Military Campaigns of All Time, BookCaps Study Guides, 2011, ISBN 978-16-10-42804-0, p. 32.
  8. ^ (EN) Anu Mänd; Marek Tamm, Making Livonia: Actors and Networks in the Medieval and Early Modern Baltic Sea Region, Routledge, 2020, ISBN 978-10-00-07693-6, p. 115.

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